Cinque anni fa sono venuto in vacanza con la mia compagna in Sicilia, a Marina di Ragusa, ospiti di una mamma e imprenditrice locale che poi è diventata un'amica vera, di quelle che se hai bisogno realmente ci sono. Quello che mi colpì subito della Sicilia, del ragusano, furono le enormi potenzialità, probabilmente inespresse, che questo territorio riservava. L'accoglienza, la bellezza del territorio, il cibo, la storia, tutti elementi che per una persona che viene dal Nord di questo paese sono elementi distintivi. Conobbi subito la splendida realtà cooperativa della Quetzal, un gruppo di giovani donne che tra mille difficoltà avevano costruito un'isola di legalità e di rispetto a Modica. Le organizzazioni non profit siciliane, alcune di quelle che ho incontrato, sono le più interessanti realtà nelle quali mi sia mai capitato di imbattermi. Da li partii un percorso di consapevolezza e lavoro comune con la stessa Quetzal e altri attori del non profit locale.
Fair sud è un punto finale di partenza, una contraddizione stilistica e linguistica, poiché rappresenta l'unione tra alcune delle migliori pratiche del non profit siciliano, il mondo dell'università e le aziende tradizionali for profit.
Questa è la missione del Centro Studi: far si che i due mondi così apparentemente distinti, quello del non profit e quello del for profit, collaborino in modo fattivo e si riconoscano, o meglio riconoscano che alcune delle idee che il non profit ha sviluppato sui temi della gestione aziendale quali leadership, motivazione e creatività, sono ormai paradigmi ineludibili per ogni serie azienda for profit che voglia stare sul mercato.
La domanda quindi non è più “ma cosa devo fare io” quanto piuttosto “come posso sviluppare un nuovo paradigma di sviluppo locale” completamente diverso dai precedenti, senza soldi, con poche risorse, con molto entusiasmo e grande visione.
Ci aiutate? Realizziamo insieme una grande e unica sfida?
Vi aspettiamo!